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La mia Voce non mi piace: i 3 motivi

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03 Marzo 2024

La mia Voce non mi piace: i 3 motivi

Autore: Andrea Bordin

Quando ho iniziato a progettare il Master Speech In Flow, per dare la possibilità alle persone di diventare eccellenti nel parlare al pubblico, oltre alle tecniche ho voluto tenere conto di due fattori  imprescindibili:

  1. mettere in condizione i miei alunni di saper generare emozioni piacevoli quando parlano, a beneficio loro e del pubblico che ascolta.
  2. dar loro modo di provare infinito piacere mentre parlano con altre persone.
 

Secondo me queste sono due caratteristiche fondamentali per evitare che le tecniche rendano affettato, artefatto, forzato e innaturale chi parla.

Perché sono così necessarie?

Perché il raggiungimento di queste due condizioni essenziali permette di adattare le tecniche fondamentali alla propria personalità.

 

La conseguenza di ciò è di provare sempre piacere e di sentirsi sempre a proprio agio di fronte ad altre persone. Di essere quindi piacevolmente spontanei.

  

Il “superpotere” che sblocca tutto questo?  È la voce.

 

Come in ogni buona storia di supereroi, all'inizio questo "superpotere" sembra più una maledizione che una benedizione.

Per molti oratori, il primo ostacolo da superare è proprio questo: il disamore per il suono della propria Voce.

A molti aspiranti oratori, ma anche ad oratori esperti, non piace la loro voce quando la riascoltano registrata.

Ma come ogni eroe che si rispetti, alla fine scopre che il vero potere nasce dall'accettare e dall’amare di se anche le “imperfezioni vocali”.

Della Voce impara a prediligere gli aspetti più importanti come gli effetti della PsicoBiologia della Voce, piuttosto che l’estetica.

Così, quando il nostro supereroe meno se lo aspetta, avviene la magia: impara a piacersi.

 

Il super potere funziona!

 

Il nocciolo della questione sembra quindi essere questo pensiero ricorrente: “quando riascolto una mia registrazione, la mia voce non mi piace.

 

Cosa ne pensi? ti rivedi un po’ in questa situazione?

Ti va di proseguire nella lettura e capirne un po’ di più di questo blocco emotivo?

 

I motivi sono tre e sono concatenati tra loro.

 

  • Primo motivo di tipo tecnico:

 

Quando parliamo, udiamo la nostra voce che si propaga nell’ambiente circostante, attraverso l’apparato uditivo esterno.

Contemporaneamente la udiamo anche dall’interno, dove il suono generato dalle corde vocali, fa vibrare ogni componente dell’apparato fonatorio.

Questo doppio canale uditivo mentre parliamo non è attivato quando ascoltiamo la nostra voce registrata, poiché allora la udiamo solo con l’orecchio esterno. Ecco perché spesso non la riconosciamo o addirittura non ci piace.

 

  • Secondo motivo di tipo psicologico:

 

Quando noi stiamo parlando, il 100% della nostra attenzione è sulla produzione del linguaggio.

Cerchiamo di farci capire e per questo vogliamo che il linguaggio che usiamo segua il flusso dei nostri pensieri.

Siamo totalmente impegnati a comporre il nostro linguaggio usando parole che non solo suonino bene ma che siano anche pertinenti al significato che vogliamo esprimere.

Quando invece ascoltiamo la nostra voce registrata, il 100% della nostra attenzione non è più sulla produzione del linguaggio ma sull’ascolto.

Questo è sufficiente per farcela percepire in modo differente.

 

  • Terzo motivo che collega i primi due:

 

Qual è stata l’ultima volta che ti sei guardato allo specchio?

Molto probabilmente stamattina mentre ti preparavi. Oppure forse dieci minuti fa, in auto, mentre andavi al lavoro. Comunque più volte al giorno!

Di conseguenza sei abituato a riconoscerti e per questo non ti stranizzi quando vedi la tua immagine riflessa allo specchio.

Io per esempio, quando mi guardo allo specchio, mi rendo conto di non essere George Clooney, però mi sono abituato a questa idea e con il tempo ho imparato ad accettarmi ed anche a piacermi.

 

Pensa cosa capiterebbe se non ti guardassi allo specchio per vent’anni. Di sicuro non ti riconosceresti e molto probabilmente non ti piaceresti.

 

Questa è la stessa cosa che capita quando non abbiamo l’occasione di ascoltarci registrati con una certa frequenza. Non siamo abituati ad udire la nostra voce, a riconoscerla e ad accettarla.

È piuttosto normale non riconoscere ed amare una cosa che non sentiamo da tanto tempo. Non credi?

 

Ecco il mio consiglio:

 

ti consiglio di riascoltarti spesso soprattutto se:

  • il tuo lavoro ti porta spesso ad usare il telefono,
  • ti capita di fare negoziazioni attraverso piattaforme come zoom
  • Per vari motivi parli spesso online davanti ad una telecamera e ad un microfono,
  • Hai necessità di registrare video o podcast

 

Questo perché avere una percezione precisa della nostra voce registrata è come guardarsi allo specchio per controllare se la cravatta è in ordine o controllare se il trucco è perfetto.

Registrati e ascoltati. La tua Voce ti aiuterà!

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