Autore: Andrea Bordin
In un'epoca in cui la saturazione informativa mette costantemente alla prova la nostra capacità di discernere il vero dal falso, la credibilità emerge come un faro quando si tratta di parlare al pubblico.
Al centro di questa dinamica si colloca un elemento spesso sottovalutato ma fondamentale: la voce di chi parla.
A definire la percezione di autenticità e fiducia nei confronti del relatore, non è tanto ciò che si dice, ma il modo in cui lo si dice.
La differenza sta nella capacità di usare la voce per catturare l'attenzione, suscitare empatia e soprattutto, costruire credibilità. L'intonazione della voce con le sue modulazionie e pause, diventa un potente strumento retorico capace di conferire autorevolezza e sicurezza al messaggio trasmesso.
La storia ci insegna che la grandezza di oratori come Demostene non derivava solo dalla forza dei propri argomenti, ma anche dalla capacità di trasmettere con la voce la passione e la convinzione delle proprie parole.
La credibilità di un oratore si misura infatti nella coerenza tra contenuto, espressione vocale, espressione corporea ed emozioni che ne conseguono. Una sola dissonanza tra questi elementi, può facilmente minare l'affidabilità percepita dal pubblico.
La comunicazione efficace, soprattutto nel contesto pubblico, richiede quindi una profonda consapevolezza del proprio strumento vocale affinchè ognuno degli elementi della comunicazione si allinei ad essa.
Un discorso per essere credibile, deve essere supportato da una voce che esprime simpatia, empatia, competenza, sicurezza e passione in modo inequivocabilmente autentico.
Molti pensano che la chiave di tutto ciò consista nello scegliere le parole giuste. Al contrario, le parole giuste ma pronunciate con un suono non coerente con il loro significato, matematicamente vanificheranno il risultato che si intendeva ottenere.
Prendiamo ad esempio una frase composta da parole poste all'inizio di un discorso, che hanno l'obiettivo di manifestare un piacere e al tempo stesso creare compiacimento da parte del pubblico.
Questo insieme di frasi sono adatte per comprendere ciò che stiamo sostenendo:
"Sono molto felice di essere qui con voi. In queti giorni ho avuto modo di apprezzare il risultato che come squadra abbiamo raggiunto."
Se pronunciassimo queste due frasi allo stesso modo, con la stessa intonazione di voce caratterizzata per esempio da un volume medio alto, un tono acuto, un tempo abbastanza veloce, pause brevi e sorriso assente, non risulteremo credibi rispetto al messaggio che intendiamo dare.
Analizziamo insieme.
Questo insieme di frasi contiene valori come la felicità, la vicinanza, la condivisione, la gratitudine, il lavoro di squadra e forse anche l'amicizia.
Sono valori che riguardano la sfera personale, che sono strettamente legati alla relazione tra individui e non fatti oggettivi esterni o dati. Si parla di sentimenti.
Per questo motivo il suono della voce, se vuole essere coerente con il contenuto, deve essere:
La voce, pertanto, non è solo un mezzo per veicolare informazioni, ma un vero e proprio linguaggio emotivo che arricchisce il messaggio di sfumature significative, agevolando l'instaurarsi di un rapporto di fiducia con il pubblico. È nei parametri espressivi della voce che gli ascoltatori scorgono la sincerità e la profondità del nostro impegno verso ciò che affermiamo.
Concludendo, in un contesto pubblico dove la credibilità è sempre più messa alla prova, la capacità di usare efficacemente la voce diventa un asset indispensabile per ogni comunicatore. Non si tratta solo di parlare chiaramente, ma di farlo con una voce che porta in sé il peso dell'autenticità e della convinzione, elementi chiave per costruire e mantenere un legame di fiducia con il pubblico.
In ultima analisi, la voce non è soltanto il veicolo del nostro messaggio, ma il sigillo della nostra credibilità nel vasto mare del comunicare al pubblico.
Siamo a tua disposizione